Carla Attardi

Carla Attardi 2010-2011

Roma, Museo Carlo Bilotti. Aranciera di Villa Borghese, “Carla Accardi. Spazio Ritmo Colore”, a cura di Pier Paolo Pancotto

Carla Accardi    (Trapani, 9 ottobre 1924 – Roma, 23 febbraio 2014)

E’ stata per me una grande sorpresa di stimolo ed interesse, vedere una mostra storica in cui le opere più recenti di Colei che è ritenuta l’artista più eclettica ed originale del secondo dopoguerra in Italia, vengono messe a confronto. Testimoniano la continuità e la coerenza che caratterizza la sua ricerca, pur nella varietà linguistica e operativa che ne ha segnato lo sviluppo dal 1947.

La mostra ne ha ripercorso i momenti più importanti:

Il 1946, con il suo trasferimento a Roma, segna l’inizio della carriera artistica di Carla Accardi.

Sempre a Roma nell’anno successivo fonda l’avanguardia artistica “Gruppo Forma 1.” insieme ad altri artisti come Attardi,  Consagra,  Dorazio,  Guerrini,  Perilli,  Sanfilippo eTurcato.

Questo Movimento nasce dalla convinzione che l’arte dove essere priva di significati allegorici o psicologici, nelle loro opere si torna ad attribuire alla forma ed al segno il loro significato essenziale. ” Forma 1” si pone di fatto a metà tra l’astrattismo, in quanto tali opere non risultano essere né figurative né presentare un’astrazione di oggetti, ed il realismo, trattandosi di forme utilizzate nella loro reale natura, unendo quindi le caratteristiche fondanti delle due principali strade percorse dall’arte italiana in quegli anni.

Negli anni cinquanta l’artista viene attratta ad un’astrazione ridotta al segno e al bianco e nero, vicina alle ricerche dei maggiori artisti dell’Informale, trovando l’appoggio del critico Michel Tapiè, la ricerca di Carla Accardi procede nella direzione dell’automatismo segnico fino all’inizio degli anni Sessanta.

Nel 1965 l’artista abbandonò le tempere a favore di vernici colorate e fluorescenti da applicare su supporti plastici trasparenti, uscendo dalla dimensione del quadro e coinvolgendo lo spazio.

In questa visione ridefinisce il rapporto tra opera e spazio e dà vita negli anni Settanta alle “Tende strutture abitabili vere e proprie ed anche percorribili, come “triplice tenda” (1969-’70) in cui si fondono arte, architettura e design, installazioni in cui entrare e uscire fisicamente, in una sorta di recupero del proprio ruolo e delle aspettative nel percorso di vita.

Sempre negli anni Settanta torna agli schemi geometrici reiterati su grandi tele chiamate      “Lenzuoli”, tele grezze di grandi dimensioni su cui i segni tornano a farla da padrone, declinati in numerose varianti e in diversi abbinamenti di colore. Continua a concentrarsi

verso questa pittura anche negli anni Ottanta e Novanta riappropriandosi della tela “classica”.

Nel 1996 è nominata membro dell’Accademia di Brera, l’anno dopo diventa consigliere della Commissione per la Biennale di Venezia.

Muore a Roma il 23 febbraio 2014.

Le sue opere sono presenti nelle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Torino), delle Gallerie Civiche di Modena e Bologna, del Palazzo Reale di Milano e del Museo Civico di Torino.

L’impressione riportata di questa mostra è stata quella di ammirare delle tele di grande impatto per la loro attualità, il colore e certi abbinamenti che in alcuni casi mi hanno suscitato grande piacere, stimolo e suggerimento per i miei interessi.

Ringrazio questa grande artista delle opere che ha fatto e il Comune di Roma per l’opportunità di ammirarle.

Collezioni nei musei

  • Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma
  • Museo di arte contemporanea (Roma) MACRO di Roma
  • Museum di Bagheria
  • Museo d’Arte Contemporanea “Sen. Ludovico Corrao” di Gibellina
  • Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino
  • Galleria civica di Modena
  • Museo Carandente, Palazzo Collicola – Arti visive di Spoleto

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